La storia della Tomba di Giulio II



“Io mi truovo aver perduta tutta la mia giovinezza, legato a questa sepoltura”: così scriveva Michelangelo della Tomba di Giulio II, uno dei più grandi tormenti della sua vita. L'inizio della vicenda della Tomba di Giulio II, nel 1505, inaugura contemporaneamente una delle gestazioni più sofferte dell’intera vita di Michelangelo e il periodo aureo del Rinascimento a Roma. La conclusione dei lavori, nel 1545, coincide con la fine del Rinascimento italiano

I quarant'anni (1505-1545) impiegati da Michelangelo a realizzare questo monumento attraversano peraltro l'era più densa e gloriosa dell'arte italiana: cinque Papi si succedono al soglio pontificio e le speranze di una “rinascita dell'età dell'oro” fanno in tempo a declinare nelle guerre sanguinose tra cattolici e protestanti che porteranno al grande scisma luterano

Speranze altissime e atrocità indicibili segnano dunque questi quarant'anni e tutte si rispecchiano, infine, nel monumento che oggi torniamo a rivedere con occhi più consapevoli dopo la pulitura e gli studi che sempre accompagnano un importante restauro.