32 mq di mare circa: l’opera di Pino Pascali protagonista del restauro manutentivo sostenuto da IGT


Il nostro impegno per la valorizzazione del patrimonio artistico italiano si estende all’arte contemporanea con il restauro manutentivo di “32 mq di mare circa”, l’opera di Pino Pascali conservata presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma.


Da sempre siamo impegnati nel rendere l’Italia un Paese ancora più bello attraverso progetti di valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, con cui realizziamo interventi di conservazione e restauro nell’interesse della collettività.
Un’attenzione che, oggi, si estende anche all’arte contemporanea con il restauro manutentivo di “32 mq di mare circa”, l’incredibile opera di Pino Pascali realizzata nel 1967 ed esposta nella sala dell’Ercole di Canova presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.


Pino Pascali e i suoi “32 mq di mare circa”

Scultore, scenografo, performer: il suo percorso, dalla formazione Accademica alla sperimentazione, lo impone all’attenzione dei maggiori critici italiani e di galleristi d’avanguardia. Del 1965 è la sua prima personale a Roma; nel 1968, l’anno della sua prematura scomparsa, veniva consacrato alla XXIV Biennale di Venezia. In soli tre anni si conquista il riconoscimento di artista e scultore a livello internazionale.
Originario di Polignano a Mare, Pascali coniuga in modo geniale e creativo gli elementi legati alla natura mediterranea, gli archetipi mitologici appartenenti alla cultura del Sud, e interpreta in modo originale il contesto artistico internazionale in cui si inserisce – la Pop Art e la Minimal Art degli anni Sessanta – recuperando la dimensione infantile del gioco e dell’avventura. Il suo immaginario si popola così di forme ed animali scolpiti in materiali di riciclo, fragili ed effimeri (tela, legno, paglia, raffia).

“32 mq di mare circa” è un suggestivo “allestimento ambientale” che si compone di 30 vasche di alluminio zincato contenenti acqua colorata con blu di metilene, nel quale, grazie all’interazione di questi due elementi, il colore diventa l’elemento fondante.
Con le sue gradazioni d’azzurro, dal blu intenso all’azzurro chiaro, la colorazione dell’acqua è stata ricreata dal laboratorio di restauro della Galleria sulla base delle indicazioni di Pascali stesso, riportate in un disegno intitolato "Il colore dell'acqua di mare inteso come plastica del liquido", dando vita a un’atmosfera suggestiva.
In “32 mq di mare circa” l’artista non rappresenta la distesa azzurra, ma la porta direttamente all’interno dello spazio espositivo costringendola nei bassi argini di contenitori. L’acqua è per Pascali l’elemento primordiale dell’esistenza, del primario.

Il nuovo intervento di restauro sostenuto da IGT presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma

"32 mq di mare circa" è un’opera viva che interagisce con l’ambiente circostante e per questo esposta ad alterazione nel tempo necessita di un continuo, periodico restauro manutentivo.
A causa dell'ossidazione a cui è soggetto l'alluminio, nel corso degli anni da parte del laboratorio di restauro della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea sono stati effettuati diversi interventi finalizzati al ripristino estetico dell'opera.

Oggi, grazie anche al nuovo progetto di restauro sostenuto da IGT, le 30 vasche che compongono il Mare sono state sottoposte a operazioni di conservazione e manutenzione che ne hanno previsto la rimozione, lo svuotamento e il lavaggio, fino a ricomporre l’opera nella sua versione più suggestiva.